Aieta

Aieta è uno dei più caratteristici paesi della zona. Ha circa 950 abitanti ed è situato a 524 metri sul livello del mare. Fu fondata dai Bizantini nel X secolo; in seguito divenne dei Normanni. Poi fu feudo dei Loria, dei De Montibus, dei Carafa, dei Martirano, dei Cosentino ed infine dei principi Spinelli.

Patrimonio architettonico (religioso, civile, rurale) e artistico

  • Chiesa di S. Maria della Visitazione, costruita nel XVI sec. Si presenta a tre navate ed è dotata di numerosi affreschi e dipinti su tavola di particolare rilevanza artistica. Caratteristico è il portale litico dell’ingresso principale fiancheggiato da pilastri decorati a volute e con il sovrastante medaglione su cui è incisa la data del 1756, opera dello scalpellino Gerardo Rea.
  • Chiesa del monastero dei Frati minori Osservanti di S. Francesco d’Assisi. Il monastero fu edificato nel 1520 con Breve del papa Leone X, soppresso e riaperto più volte nel XIX sec., venne definitivamente chiuso nel 1907 e, l’edificio divenuto pericolante, fu abbattuto negli anni ’50 .
  • Ruderi della Cappella di S. Nicola, di rito greco. Una delle prime parrocchie di Aieta risalente all’XI sec.
  • Cappella di S. Vito martire, patrono e protettore di Aieta, con portale ad arco e portico di ingresso alla chiesetta in cui si venera la statua lignea di S. Vito.
  • Palazzo Martirano del XVI sec. definito “raro maestoso esempio di Rinascimento nell’Italia meridionale” con facciata e loggiato rinascimentali che dovrebbero risalire alla fine del ‘500.
  • Resti di antichi mulini ubicati sulla sponda del torrente Mulazzo e della Fiumara.
  • Ponte di età medioevale sulla fiumarella di Aieta.

Eventi speciali

  • Il 31 maggio festa di S. Maria della Visitazione con processione religiosa.
  • Il 15 giugno festa patronale di S. Vito martire con processione religiosa.
  • L’8 dicembre festa dell’Immacolata Concezione con processione religiosa.
  • La seconda domenica di agosto sagra del prosciutto.
  • Ad agosto sagra del fusillo e mostra di prodotti tipici locali.
  • Tra le tradizioni ormai scomparse è la sagra d’incanto (arriffare). Durante la processione con la quale si accompagnava la statua di S. Vito nella Cappella d’ingresso del paese si procedeva alla gara d’incanto del giglio, dei sandali e del mantello del Santo e per ultimo della statua. Permane invece la riffa degli agnelli donati dai pastori di Aieta al Santo patrono durante i festeggiamenti del 15 giugno.

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